Benvenuti in questo sito proverò a spiegarvi nel lato pratico questa arte. Grazie, Carlo Maria Galli
Circa
2000 anni fa in Cina si iniziò ad apprezzare le pietre per quello
che erano, forma, colore,
prima ancora erano supporto per il
bonsai, ancora oggi conosciute come, composizione su roccia,
“bonkei”.
Col tempo questa arte arrivò in Giappone, qui
venne approfondita la forma, il colore, la durezza, la patina, l'evocazione, l'esposizione, sono alcune delle caratteristiche che i giapponesi
trovarono nella pietra.
Il nome “suiseki” originario giapponese, significa pietra-acqua,(natura, tutto ciò che modifica la pietra), quindi, non solo acqua.
La conoscenza si allargò in Europa, nelle Americhe, dopo la prima guerra mondiale, in Italia prese forza dopo gli anni 90.
Vi ho scritto una brevissima storia, di questa arte nel mondo.
Ora
quella italiana, la mia.
Negli anni 90 i primi cercatori di
pietre furono in Liguria, nel 93 iniziai a conoscere i
“suiseki” attraverso lo studio dei Bonsai, dopo varie escursioni nella terra dove vivo, la Maremma Grossetana, trovai materiale interessante, scrissi su alcune riviste del settore
“bonsai e suiseki”, mi feci conoscere.
Nel 95 fu fondata la
prima associazione Nazionale A.I.A.S, Associazione Italiana Amatori
Suiseki, con mio orgoglio posso scrivere che i migliori personaggi
nel campo di questa arte italiani di allora vennero a Grosseto la mia
città e qui fondammo l’associazione.
Per migliorarmi nella
ricerca iniziai a studiare la Petrografia, lo studio delle rocce,
così capendo le tipologia di roccia che trovavo potevo ipotizzare
se esse avevano forme interessanti
nell’arte
del suiseki, ho trovato materiali di rocce uniche nel suo genere non
ancora conosciute dai suisekisti Italiani e non solo, con forme molto
evocative, come a esempio la Limonite, una roccia che si presta a
avere la forma di un lago
oppure
come il Calcare brecciato che con il suo bianco da una visione
incredibile del paesaggio montano
e
tante altre.
Questo mi ha dato modo di avere una collezione molto svariata di materiali rocciosi.
Acquisendo esperienza negli anni dalla ricerca, esposizioni, contatti di vari amici, studio, nel 2013 ho realizzato il mio laboratorio di suiseki, esso è unico al mondo poiché li insegno, spiego, si fa didattica del suiseki applicata in amicizia, praticamente si va dalla ricerca al fiume sino alla valorizzazione della pietra, alla costruzione del daiza e all’esposizione.
Per la ricerca di futuri suiseki, non basta avere occhio a capire una pietra, bisogna anche sapere alcune cose fondamentali, come una leggera conoscenza della geologia del territorio, conoscere la durezza delle pietre, potremmo girare un posto per ore e trovare buon materiale, ma se esso è friabile non ha valore, quindi una scala della durezza è bene conoscerla, noi usiamo la scala di “mohs” essa indica la durezza dei minerali:
Minerali di riferimento della scala di Mohs
Teneri
(si scalfiscono con l'unghia)
Semi duri (si rigano con una punta di acciaio)
Duri (non si rigano con una punta di acciaio)
6. Ortoclasio
7. Quarzo
8. Topazio
9. Corindone
10. Diamante
La
durezza giusta è tra il 4 e il 6, alcuni nomi di pietre interessanti
che trovo in maremma sono: Palombino (Calcare Marnoso) , Gabbro,
Basalto, Arenaria, Calcilutite, Diaspro, Limonite, Calcare brecciato, Calcareo Marnoso.
Le spiegazioni che sino
ad ora vi ho scritto, sono molto
semplificate,
per approfondire vi suggerisco di leggere tutte le pagine di questo
sito.
Rappresenta una pietra pozza
Rappresenta un Doha, montagna con piano
Rappresenta una montagna con cascata
Rappresenta una collina
Rappresenta un uccello (pappagallo)
Rappresenta un paesaggio montano